NEONATO ‘COMPETENTE’
IN MANI SICURE (titolo originale Pupille -Francia 2018) La storia è semplice: una giovane studentessa decide di dare in adozione il bimbo concepito da un rapporto occasionale mentre una donna, che non può avere figli, aspetta da anni di adottarne uno. E’ un film piacevolissimo che può dare molti spunti a genitori, operatori, medici e di sicuro un arricchimento per tutti
Viene rappresentata una situazione difficile ma in cui emerge, come tratto distintivo, un’umanità combattuta e tenacemente difesa. Tra i protagonisti gli operatori dei servizi sociali francesi hanno un ruolo chiave nell’accompagnare e tutelare madre, figlio e affidataria in questa delicata situazione. Mi hanno colpito l’attenzione, la professionalità e il rispetto che dimostrano.
Il neonato Theo, centro della vicenda, non è un caso da risolvere. E’ visto e trattato come una persona senziente, in grado di provare sentimenti, di leggere e comprendere le situazioni che accadono attorno a lui.
La regista, Jeanne Herry, con sensibilità e tocco leggero, ma non per questo meno efficace, riesce a farci comprendere il mondo interiore dei neonati. Intervistata a tale proposito, afferma che un bimbo per crescere ha bisogno di tutto il nutrimento possibile di sguardi, di tocco, di parole ed è quello che gli operatori fanno concretamente.
Negli ultimi decenni si è ribaltata l’idea del neonato ‘tabula rasa’, insensibile al dolore, incapace di pensare, di provare sentimenti nè di leggere le persone e l’ambiente, tantomeno di avere un senso di sé. È ormai appurato che da neonati si è estremamente sensibili al dolore (quattro volte rispetto a un adulto), si è in grado di riconoscere e rispondere sia alle espressioni facciali che a quanto accade attorno. Molti ricercatori hanno dimostrato come i neonati, nonostante l’immaturità fisica, siano degli esseri umani consapevoli in grado di interagire con realtà che li circonda in modo sorprendentemente preciso. Si parla ora di neonato ‘competente’ e la ricerca è andata anche oltre, arrivando alla definizione di “feto competente”. Le competenze fetali sono state ormai ampiamente dimostrate, sia a livello sensoriale sia di apprendimento e interazione.
Vorrei concludere con una citazione di Frederik Leboyer, ginecologo e ostetrico francese, ideatore del parto dolce: " “Il bambino non si sbaglia. Sa tutto. Sente tutto. Vede fino in fondo ai cuori. Conosce il colore dei vostri pensieri”